Musile di Piave - Il Ponte (Totem situato in via S. Giovanni)

Nell'attraversare l'entroterra tra il Piave e il Sile, la Via Annia intercettava moltissimi corsi d'acqua. L'assetto territoriale attuale è infatti molto diverso da quello antico: le aree paludose, in passato assai estese, sono state bonificate, i corsi d'acqua sono stati irreggimentati e molti di essi hanno modificato il loro percorso.

In località Fossetta la Via Annia attraversava un antico ramo del Meolo, oggi scomparso, mediante un ponte di pietra posto obliquamente rispetto all'asse stradale. Le sue tracce furono rinvenute casualmente, all'inizio degli anni '90, durante lavori agricoli. Uno scavo archeologico della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto permise di rimettere in luce e documentare la struttura (immagine). Si tratta di un ponte ad una sola arcata, larga circa 6.60 metri, a testimonianza della scarsa portata del corso d'acqua attraversato. Del ponte si erano conservate soltanto le fondazioni delle spalle, in arenaria, e alcuni conci crollati pertinenti all'arcata. L'alzato doveva invece essere molto modesto, in mattoni, molti dei quali sono stati rinvenuti nell'alveo fluviale. Un vespaio di pali costituiva la base d'appoggio dell'intera struttura e proseguiva anche in corrispondenza delle parti emerse, come rinforzo. Difficile è proporne una datazione precisa, tuttavia la tecnica costruttiva e i materiali rinvenuti contestualmente indicano un utilizzo del ponte tra il I e il IV-V secolo d.C.

Nel suo procedere verso occidente, l'Annia si biforcava. Il tracciato più antico, che lambiva la gronda lagunare, già con il I secolo a.C. venne abbandonato perché reso impraticabile dalle ingressioni marine. Esso fu sostituito da un nuovo percorso, più interno e realizzato su un terrapieno.

Musile, località Fossetta. Indagini archeologiche sul ponte romano. Testata nord-orientale
(da Croce Da Villa 1990).

Totem situato in via S. Giovanni -
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